I ritardi dei piani regionali, delle bonifiche e delle alternative alle discariche.
In Italia l’amianto è ancora molto diffuso e continua a minacciare salute e ambiente, nonostante 26 anni fa sia stato messo al bando con la legge 257/92 Censite ad oggi 370mila strutture dove è presente amianto, di queste 50.744 sono edifici pubblici, 214.469 edifici privati e 20.296 siti industriali Gravi ritardi su piani regionali amianto (PRA), attività di censimento e mappatura e bonifiche. Lo smaltimento rimane il tallone d’Achille Legambiente: “Si ripristino gli incentivi per fotovoltaico al posto di eternit sui tetti” .
Il dossier “Liberi dell’amianto? I ritardi dei Piani regionali, delle bonifiche e delle alternative alle discariche”, realizzato da Legambiente a tre anni dall’ultimo report (2015) è stato presentato in vista della giornata mondiale delle vittime dell’amianto che si celebrerà il 28 aprile. Anche questa volta Legambiente ha inviato un questionario contenente sette domande – Piano Regionale Amianto, censimento e mappatura, stato di avanzamento delle bonifiche sul territorio regionale, monitoraggio, Impianti di smaltimento, costi e Incentivi, attività di formazione e informazione – agli uffici competenti regionali con l’obiettivo di tracciare un quadro della situazione attuale. Al questionario hanno risposto 15 tra Regioni e Province Autonome, mancano all’appello Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Toscana e Umbria. Per questo i dati riportati nel dossier fanno riferimento al questionario ricevuto nel 2015. Quest’anno, inoltre, il dossier di Legambiente raccoglie anche un contributo dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) che fa il punto sullo stato attuale delle tecnologie esistenti per l’inertizzazione dell’amianto, che sono le possibili alternative di smaltimento rispetto alla discarica.